5 Prospettive per ridurle

Le attuali normative sulle emissioni di sostanze nocive dei motori a combustione stanno diventando sempre più stringenti e le aziende di trasporto devono adeguarsi agli standard che vengono imposti.

Il traffico di mezzi pesanti risulta essere tra i principali fattori di inquinamento nei trasporti terrestri: attualmente i motori diesel rappresentano la soluzione maggiormente adottata per la propulsione dei camion e il loro impatto in materia di emissioni è la sfida del momento per i principali produttori OEM.

Affronteremo il tema della riduzione dell’inquinamento generato dai trasporti di merce su strada e le possibili soluzioni ad oggi trovate.

TRAFFICO ED EMISSIONI CO2: PANORAMA ATTUALE

Ridurre le emissioni atmosferiche rappresenta, senza dubbio, il principale obiettivo a livello mondiale con cui da tempo tutte le attività industriali devono rapportarsi. In questo scenario il trasporto merci e la logistica rivestono un ruolo cruciale, tenendo presente sia l’incidenza dei mezzi pesanti (HDT) nel trasporto a lunga distanza che il traffico degli automezzi leggeri (LDT) nei trasporti interurbani utilizzati per le consegne dell’ultimo miglio.

Da un’analisi accurata emerge che il trasporto merci su strada è in grado di generare volumi crescenti di inquinanti ed emissioni, quali diossidi, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e particolato (PM0,5 e PM2,5).

È stato accertato che tutti questi inquinanti (anche considerati separatamente) causano gravi impatti sulla salute, soprattutto nella popolazione dei centri urbani ad alta densità, oltre a contribuire al crescente indice di riscaldamento globale.

Ne consegue il forte deterioramento della qualità dell’aria, soprattutto quella urbana, motivo per cui sono necessarie soluzioni urgenti. Molte ricerche si sono concentrate sulla misurazione dell’effettiva influenza degli scarichi degli automezzi sul totale delle emissioni atmosferiche, soprattutto in relazione alle zone urbane dove risultano tangibili problemi di qualità dell’aria.

Alcune statistiche rilevano che autocarri, autobus e pullman sono responsabili di circa un quarto delle emissioni di CO2 del trasporto su strada nell’UE e di circa il 6% delle emissioni totali dell’UE.

Nel settore del trasporto merci, una delle sfide principali è rappresentata dal fatto che le attuali flotte di automezzi circolanti su strada sono responsabili di una quota elevata in rapporto al totale di emissioni, sebbene, considerando la totalità dei mezzi nel traffico stradale, la loro presenza sia relativamente bassa.

Si stima che, tra il 2011 e il 2018, siano stati venduti ogni anno (a livello globale) circa 3,8 milioni di autocarri pesanti, quasi tutti in uso commerciale e dotati di motori diesel. Da decenni, infatti, i motori diesel rappresentano la scelta predominante per l’alimentazione degli autocarri pesanti. Anche se nella tecnologia dei motori diesel si sono ottenuti decisivi progressi negli ultimi decenni in termini di emissioni, e che si è cominciato a utilizzare combustibili a base di materiali rinnovabili e riciclati i motori diesel restano responsabili di una quota elevata di emissioni inquinanti.

MOTORI ELETTRICI: IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Una soluzione, emersa dalle varie sperimentazioni con obiettivo abbassamento delle emissioni, è quella di utilizzare motori elettrici.

Al momento però la produzione di veicoli elettrici comporta considerevoli costi e, di conseguenza, i prezzi di acquisto sono ancora molto elevati. A renderli ancora meno attrattivi a livello economico, si aggiungono altri 2 elementi: il loro raggio d’azione piuttosto breve e la rete di stazioni di ricarica ancora limitata.

Nel caso degli e-HDT ovvero degli autocarri ad alimentazione elettrica (e delle auto elettriche in generale) i fattori di svolta in relazione all’efficienza sono riposti negli sviluppi delle tecnologie delle batterie e l’incidenza dei loro costi.

Dovranno, di fatto, fornire un’alternativa economicamente fattibile per gli attuali motori diesel.

5 PROSPETTIVE PER RIDURRE L’INQUINAMENTO DEL TRASPORTO MERCI SU STRADA

A livello mondiale, l’impegno di energie per realizzare una movimentazione merci e una logistica a emissioni zero è particolarmente consistente già da diversi anni.

Il ritmo del cambiamento è tuttavia molto lento e, come viene ricordato nell’articolo pubblicato dalla School of Electrical and Computer Engineering della National Technical University di Atene, la Commissione europea ha introdotto, già nel 2018, gli standard sulle emissioni di CO2 che costituiscono i parametri di conformità a cui i produttori di autocarri sono tenuti ad allinearsi per l’abbassamento degli inquinanti nell’atmosfera.

1- Combustibili a base biologica

Al fine di ridurre la pericolosità degli scarichi, una soluzione diretta potrebbe essere fornire sovvenzioni e sussidi a favore della tecnologia pulita e dei combustibili a base biologica.

Tuttavia, l’attuale disponibilità di queste fonti di carburante alternative è ancora limitata e diventerebbe una vera sfida se la domanda aumentasse in modo rilevante.

Inoltre, sono stati individuati impatti indiretti che la produzione di biocarburante potrebbe comportare, ad esempio, sui mercati e sui relativi prezzi dei prodotti alimentari.

2- Alimentazione GNL

Il Gnl, acronimo di Gas Naturale Liquefatto, viene prodotto con un processo di raffreddamento e condensazione del gas. Il componente principale è il metano la cui percentuale può variare tra il 90 e il 99%, la restante parte è costituita da butano, etano e propano.

È un prodotto energetico di immediata reperibilità ed è in grado di garantire una drastica riduzione delle emissioni di polveri sottili e una sensibile riduzione di CO2. La sua applicazione nell’ambito dei trasporti su strada permette di abbattere fino al 15% di CO2 rispetto ai carburanti tradizionali, di dimezzare gli ossidi di azoto e di annullare le emissioni di particolato e ossidi di zolfo. Se dal punto di vista ambientale risulta un’ottima soluzione, dal lato economico invece ci sono da fare delle altre considerazioni. In prima battuta l’acquisto del GNL alla pompa risulta essere più conveniente rispetto al gasolio. Facendo però un’obiettiva comparazione tra i mezzi pesanti ad alimentazione GNL e quelli alimentati a Gasolio in termini di costo al kilometro, emerge che la loro performance tende ad allinearsi.

3- Regolazione del flusso del traffico

Le azioni per ridurre le emissioni non si limitano ad una questione di tecnologia del motore o del carburante utilizzato: una misura contenitiva importante è rappresentata anche dalla regolazione del flusso del traffico

Un corretto management, in tal senso, fornisce una piattaforma efficace per intervenire sensibilmente nella riduzione delle emissioni attraverso una pianificazione intelligente e responsabile. Come già illustrato in un nostro articolo precedente, una pianificazione più sostenibile delle tratte ovvero il controllo dei chilometri percorsi, della velocità media di crociera e dello stile di guida consentono di limitare i consumi di carburante e, di conseguenza, anche l’impatto ambientale della flotta.

4- Controllo velocità media

Un’altra misura contenitiva decisamente efficace è il controllo della velocità media.

Si è appurato che l’abbassamento della velocità dei veicoli è in grado di ridurre i consumi e l’inquinamento atmosferico. È altresì corretto sottolineare come raggiungere la maggior velocità massima consentita nel minor tempo possibile, sia un altro fattore determinante alla diminuzione dei consumi di carburante.

Difatti nei corsi di guida ecologica si insegna a mantenere le velocità il più possibile costanti, variando la posizione del pedale dell’acceleratore il meno possibile.

Dal punto di vista dell’impatto ambientale, adottare questo stile di guida in modo continuativo conduce ad una sensibile riduzione delle emissioni e di consumo di carburante.

5- Sviluppare la tecnologia dei motori

Un’ultima soluzione proposta è sviluppare la tecnologia dei motori. Allocare investimenti in una flotta efficiente dal punto di vista ambientale è sicuramente un metodo efficace per ridurre l’inquinamento causato dal trasporto merci.

In quest’ambito sarà ovviamente indispensabile attenersi agli standard normativi esplicitati nei livelli di standardizzazione dell’UE.

In conclusione, abbiamo valutato diverse soluzioni ecocompatibili ragionevolmente eseguibili nel prossimo futuro. Tuttavia, alcune delle soluzioni saranno facili e veloci da implementare, mentre altre richiederanno tempi di implementazione più lunghi.

Il punto fondamentale sarà continuare a perseguire lo scopo a favore del bene comune.

RIDUZIONE DELLE EMISSIONI: L’IMPEGNO DI TRASPORTI ROMAGNA

Avendo ben chiaro il panorama di soluzioni atte a raggiungere l’obiettivo di basse emissioni di CO2, Trasporti Romagna si sta attivamente impegnando ad ammodernare l’intera sua flotta di automezzi. Questo processo migliorativo, già iniziato da qualche tempo, li porterà in tempi rapidi ad utilizzare per il servizio di trasporto merci esclusivamente veicoli Euro 6 continuando a sperimentare le nuove tecnologie proposte dal mercato. Inoltre, Trasporti Romagna intende mantenere attive le misure già adottate di riduzione della velocità su strada. Attraverso l’utilizzo dei satellitari, infatti, effettua una costante attività di analisi e controllo dello stile di guida degli autisti, al fine di ottimizzare i consumi di carburante con conseguente riduzione delle emissioni.


Affidati a Trasporti Romagna per un servizio trasporto merci efficiente, sicuro e sempre attento al rispetto dell’ambiente.